Pasqua: tradizioni e sapori d'Italia
Non avete ancora deciso dove andare a Pasqua? ecco alcune
proposte di viaggio per visitare alcuni dei più bei borghi italiani, tra
paesaggi mozzafiato, feste paesane e sapori antichi.
Al Nord si gioca con l’uovo, simbolo di vita e
fecondità, celebrato a Cividale del Friuli dove i giovani del luogo si sfidano
al Truc, un gioco antico che consiste nel far scivolare lungo un catino di
sabbia inclinata delle uova di gallina cotte, allo scopo di farle toccare tra
loro.
A Garessio, piccolo paesino del Cuneense, in questo periodo dell’anno tradizionalmente vi si svolge il
“Mortorio”, rievocazione della deposizione del corpo di Cristo dalla Croce
preceduta da una sorta di antico spettacolo propiziatorio denominato sfilata
degli “Angeli dei Misteri”. Da provare in zona, la polenta saracena condita con
sugo a base di porri.
A Buonconvento: borgo trecentesco in provincia di Siena nel periodo di Pasqua si svolge la Fiera antiquaria che invade le vie del borgo di botteghe artigiane: E naturalmente per tuffarsi nella toscanità, che trova
la sua massima espressione a tavola, tra salumi, pappardelle al sugo di lepre e
arista di maiale.
A Firenze la colomba è celebrata sulle tavole ma anche in piazza, con il tradizionale Scoppio del carro. Una storia che si
racconta sin dai tempi della prima crociata quando un cavaliere fiorentino fu
ricompensato con dei frammenti di pietra del Santo Sepolcro, usati poi in città
per accendere il fuoco sacro del sabato santo. Da allora, ogni domenica di
Pasqua, tra grida e sbandieratori, il Brindellone, ovvero un carro trainato da
buoi, arriva sul sagrato del Duomo e lì viene fatto scoppiare dalla “colombina”
che corre su un filo.
A Castiglione di Garfagnana,piccola città murata, circondata da terreni terrazzati che si affacciano sulla verde Garfagnana. rimanendo in Toscana, in provincia di Lucca il Giovedì Santo
normalmente si svolge l’affascinante Processione dei Crocioni, che rievoca la
Passione di Cristo
E’ tra i riti più spettacolari e conosciuti del centro
Italia, c'è la bellissima Pasqua che si festeggia a Sulmona, in Abruzzo, con il
rito della Madonna che scappa: la statua della Vergine all’annunzio della
resurrezione, comincia a correre incontro al Cristo perdendo lungo il tragitto,
la veste del lutto e scoprendo, tra colombe e spari di mortaretti, uno
splendente abito verde ricamato in oro
A Napoli la Settimana Santa è scandita da una
serie di eventi religiosi legati ai riti ed alla liturgia della Pasqua, oltre
ai riti religiosi, la tradizione culinaria partenopea accompagna la settimana
santa anche con una serie di riti gastronomici che scandiscono il ritmo delle
giornate, fino alla preparazione del menù pasquale ed alla gita della
pasquetta: già dal giovedì santo, giornata i cui
rigorosamente si cena con zuppa di cozze, perché bandita la carne
Ogni festività che si rispetti esige il suo dolce
tradizionale e Napoli omaggia la Pasqua con un “dessert” d’eccezione: la
Pastiera, regina indiscussa delle torte fatte in casa. La tradizione vuole che
la pastiera si prepari il Giovedì Santo.
Sulla tavola della cena di sabato santo vede, come re
indiscusso, il Casatiello,la gustosa torta pasquale fatta di formaggio e
salumi. In genere se ne fanno due, il secondo si mangia il lunedì.
In Puglia, a Taranto si celebra il più antico dei riti della Settimana Santa, straordinario richiamo per turisti da tutto il mondo, la famosa Processione dei Misteri. Penitenti a piedi scalzi, i Perdoni, che per rendere ancora più faticosa la via della redenzione, sfilano tutta la notte per le vie della città, accompagnando con incedere lento e dondolante la processione delle statue che simboleggiano la passione di Gesù.
A Castroreale, in provincia di Messina concedetevi una camminata nel bellissimo borgo medievale: dalle piazzette-belvedere si aprono paesaggi capaci di
lasciarvi senza parole. Una chicca per buongustai? Il biscotto “della badessa”,
all’aroma di anice.
A Trapani e a Enna, sfilano duemila confratelli
incappucciati
A Prizzi (Palermo).C’è una strana tradizione: il giorno di Pasqua molti
personaggi indossano delle maschere di zinco con denti lunghi e sporgenti,
vestiti rossi, per rappresentare dei diavoli. Circolano per tutta la giornata
per catturare le anime. Tra i diavoli c’è anche la Morte, armata di balestra.
Chi viene indicato dalla Morte verrà portato verso il più vicino inferno:
un’osteria o un bar in cui pagherà da bere a tutti!
I diavoli interromperanno il loro ballo nel pomeriggio,
quando entra in scena la Madonna che esce dalla chiesa principale e va incontro
al Cristo. I diavoli si fermano perché catturati dagli angeli (altri ragazzi
vestiti da angeli) dai quali saranno condotti al cospetto della Madonna, si
inginocchiano fra le due statue e si tolgono le maschere. La rappresentazione
di Pasqua si conclude.
La Pasqua non è soltanto rievocazioni e riti sacri ma anche e soprattutto di colori, sapori e profumi che fanno delle nostre tavole un
invito al viaggio nella tradizione. Una festa del gusto che va anche qui, dal
nord al sud con un lungo elenco tutto rigorosamente legato alla simbologia
cristiana così come al territorio e i prodotti della sua terra. Chi non conosce
la famosa Torta Pasqualina, vanto della cucina ligure, con le sue trentatre
sfoglie che richiamano gli anni di Cristo e che racchiudono un impasto di
verdure e uova. Mentre non tutti sanno che in Trentino si servono le Polpettine
Pasquali a base di agnello, cotte in vino e brodo mentre in Veneto si preparano
Ovi e Sparasi, ovvero uova e asparagi, rigorosamente di Bassano del Grappa. E
se in Sardegna non manca Sa cordula con prisucci (interiora di agnello
intrecciate su una canna) in Sicilia si festeggia tra Impanate e ‘U
Sciuscieddu, una tipica minestra messinese a base di carne e ricotta. Da non
dimenticare tutte le varietà di pane speciale
come la Crescia valdostana o la Pizza di Pasqua in Umbria e Lazio, da
accompagnare con salumi tipici come la Corallina, per finire a sua maestà il
Casatiello. In Campania non è Pasqua senza questa antichissima preparazione a
base di pasta madre ripiena di ogni genere di formaggi, salumi, uova e pepe.
Non solo colombe o uova di cioccolato dunque: come rinunciare alla colazione a base
di Scarcelle pugliesi o alla Cuddura siciliana? Ciambelle dolci semplici
nell’impasto ma impreziosite da uova e zucchero colorato che lasciano il posto
alle Casadinas in Sardegna, le delicate scodelline di pasta ripiene di
formaggio. In Abruzzo e Molise il pasto termina con i famosi ravioli cotti al
forno, i Fiadoni appunto, mentre in Romagna è tipica la Zambela, tagliata a
fettine e servita la mattina di Pasqua con Vin Santo e l’uovo sodo benedetto in
chiesa. Nel Nord, si passa dal Piemonte con i Persi al Furn, pesche cotte e
ripiene di amaretto, alla famosa Pinza triestina e alle Titole avvolte da uova
colorate di rosso. Ma il vero capolavoro, il profumo che sa di Pasqua e
tradizione non può che essere Pastiera Napoletana; malgrado l’utilizzo di ingredienti semplici, la pastiera
rappresenta un tripudio di sapori e profumi inconfondibili che preannunciano la
primavera, come l’utilizzo dell’acqua di fiori d’arancio, cedro e il delicato
utilizzo di ricotta fresca e grano cotto.
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